Modena-Cesena, le curve

Per quanto interessante possa essere stato sul campo, sulle curve il derby del Braglia ha sostanzialmente deluso. Ma la colpa non è dei tifosi, o meglio, direttamente non dei tifosi presenti ieri sugli spalti. Nessuno striscione, nessun messaggio sbeffeggiatorio e pungente come quelli visti lo scorso anno, niente di niente. Solo qualche bella bandiera gialloblu nella curva modenese, e per il resto solo sciarpe. Un po’ scialba anche la prestazione canora dei nostri, troppo spesso condizionati dall’andamento della partita in campo.

Il punto sul quale riflettere però è un altro.

Cesenati a Modena

Cesenati a Modena

La filosofia del Bronx Vigne, senza pretendere di insegnare o peggio imporre niente a nessuno, è sempre stata quella di andare allo stadio per tifare e divertirsi. Sostenere la squadra mantenedo quello spirito di gruppo e di amicizia, quell’unità che per noi costituisce un valore unico ed irrinunciabile. Se e quando questi elementi verranno a mancare, allora sarà quello il momento giusto per noi per riporre definitivamente lo striscione in un baule al riparo dalla polvere ed accomodarci davanti alla tv.

Purtroppo, in Italia, non è per tutti così. Lo stadio è diventato il pretesto per vere azioni criminali, con motivazioni che vanno dall’ideologico all’economico. Il potere dei soldi ha fatto breccia da tempo nelle curve. La stupidità razzista, che va oltre un genuino (criticabile, ci mancherebbe, ma pur sempre genuino) campanilismo, è un altro elemento ormai incontrollato. Accade quindi che si parta per una trasferta con coltelli e machete, con molotov ed altre armi più o meno improprie, che si organizzino vere e propri assalti con tanto di pistola o per rubare uno striscione o per punire il responsabile economico di una curva.

Modenesi col Cesena al Braglia

Modenesi in casa col Cesena

Va detto: per colpa di questa gente i tifosi (e non parliamo dei soli ultras, ma di tutti) oggi devono subire mille umiliazioni quando si recano all’interno di uno stadio. Ci sono meno controlli per entrare in banca. E questo non deve suonare nemmeno come una assoluzione delle divise blu o di chi gioverna il calcio. L’inettitudine, l’apatia, l’inefficacia, l’indifferenza di questi soggetti nei confronti di chi stava rovinando il mondo delle curve italiane è alla base di questa situazione.

Ora si interviene, ma la malattia è ormai troppo avanzata. E’ arrivato un giro di vite impressionante. Paghiamo tutti.

Se il derby di Modena sugli spalti ha deluso, la colpa è di questi soggetti.