Cesena-Pro Vercelli 2-2

Cesena, stadio Dino Manuzzi Orogel Stadium, martedì 6 marzo 2018 ore 18,30. Recupero della ventottesima giornata e settima di ritorno del campionato di serie B Conte.it

La Curva Mare (Foto AC Cesena/Rega)

Cesena (4-4-1-1): Fulignati; Donkor (41′ st Esposito), Suagher, Scognamiglio, Perticone; Kupisz, Schiavone, Di Noia, Vita (41′ st Cacia); Dalmonte (31′ st Chiricò); Jallow. All.: Castori. A disp: Agliardi, Melgrati, Eguelfi, Chiricò, Cacia, Moncini, Fedele, Ndiaye, Emmanuello. All: Castori

Pro Vercelli (3-5-2): Pigliacelli; Konate (1′ st Alcibiade, 25′ st Berra), Gozzi, Bergamelli; Ghiglione, Altobelli (17′ st Da Silva), Paghera, Castiglia, Mammarella; Raicevic, Reginaldo. A disp: Gilardi, Marcone, Berra, Kanoute, Germano, Morra, Vives, Gatto, Pugliese, Jidayi All: Grassadonia.

ARBITRO: Daniele Chiffi di Padova Assistenti: Rossi di Rovigo e Bresmes di Bergamo. Quarto uomo: Di Martino di Teramo.

RETE: 18′ pt Di Noia (C), 22′ pt Kupisz (C), 22′ st Castiglia (PV), 27′ st Berra (PV)

NOTE: ammoniti Vita (C)

CESENA. Un primo tempo perfetto, una ripresa cominciata amministrando il vantaggio e chiusa con le idee confuse. Il Cesena si fa incredibilmente raggiungere dalla Pro Vercelli che strappa un prezioso pareggio al Manuzzi con due soli tiri in porta. Il Cavalluccio, che nei primi 45′ aveva dominato, nella ripresa commette due errori. Quello, evidente, sicuro, di lasciare l’iniziativa agli avversari e di chiudersi un po’ troppo e quello, più che probabile, di credere che la partita sia in ghiaccio sul 2-0. E in effetti per oltre 70 minuti gli uomini di Grassadonia non hanno detto niente, facendo intuire che quel Pro che portano davanti al nome della città significhi Lega Pro. Il Cesena invece avrebbe meritato il terzo gol e poi tutti a nanna. Poi è cambiato qualcosa: gli uomini di Castori hanno cominciato a comportarsi non esattamente da uomini di Castori sfoderando più colpi di tacco che grinta. Ma, soprattutto, devono aver pensato che i piemontesi non li avrebbero mai impensieriti. Insomma, li hanno sottovalutati. Sbagliando perché i Bianchi sono stati abili a sfruttare due occasioni, due errori della retroguardia bianconera. Capitalizzate al massimo: due tiri e due gol. Una respinta corta e una dormita su angolo. Nessun’altra azione degli ospiti degna di nota. Sono bastati due granellini di sabbia a inceppare una macchina che pareva perfetta. Nel finale la reazione dei padroni di casa si è vista (Schiavone ha sfiorato una rete leggendaria) ma non come ci si sarebbe aspettati. Più che un calo fisico (il Cesena comunque aveva giocato sabato, gli avversari venivano da 10 giorni di riposo) è sembrata una questione mentale, un problema di testa. Essere raggiunti da una delle squadre più scarse viste quest’anno al Manuzzi (alla pari della Ternana) deve avere deconcentrato i bianconeri. Così bisogna accontentarsi di un misero punto che porta il Cavalluccio fuori dalla zona play out ma che lascia l’amaro in bocca al pensiero di come sarebbe stata la classifica con una vittoria che, ripetiamo, per 70 minuti il Cesena ha ampiamente meritato. E con questa, sono 5 le partite consecutive in cui i piemontesi fanno punti coi bianconeri (fonte TuttoCESENA.it).