Piacenza-Cesena: le curve

Il Piacenza non è squadra che vanta un pubblico numeroso. Ieri c’era meno gente del solito: squadra salva e probabile festa degli altri. Pensiamo che molti abbiano preferito passeggiare per ipermercati. In curva c’erano i proverbiali quattro gatti. Normalmente, comunque, sono cinque.

4700 Bianconeri sistemati in una Curva ospiti divisa in quattro settori, più circa 700 in gradinata. Siamo un pubblico meraviglioso! Siamo gente, noi Cesenati che vive di piadina e calcio del Cavalluccio. Siamo gente che ci crede in quei colori, indipendentemente dalla categoria in cui ci troviamo.

 

Dopo un’interminabile settimana di passione è arrivata la domenica 30 maggio, ultima di campionato, ultima speranza di salire nella massima serie direttamente, senza passare dall’agonia dei play off. La tensione ormai è alle stelle e tutti quanti siamo pronti di buon’ora per partire alla volta di Piacenza. Lo slogan nella mente di tutti è : non succede..ma se succede..Arriviamo al Garilli e lo stadio è praticamente tutto bianconero, giochiamo in casa è semplicemente un eufemismo! Si fatica a mantenere i nervi saldi, si fatica, e non poco, a tenere cori tutti insieme, i settori sono separati, chi lancia i cori è lontano, ma soprattutto ognuno di noi deve fare i conti con un’adrenalina che non ci permette di essere lucidi del tutto. Riusciamo comunque in qualche modo ad incitare la squadra anche se l’orecchio è sempre più rivolto a Padova che nel frattempo sta vincendo 2-1. La nostra partita è finita, ma nell’altro campo si devono giocare ancora 7 interminabili minuti di recupero a causa di tubature rotte ( ?? ). Tutti i giocatori sono al centro del campo abbracciati, tutti noi col fiato sospeso ad aspettare il triplice fischio euganeo che finalmente arriva..siamo in serie A, non è uno scherzo, è tutto vero! Tutti si abbracciano, molti piangono, altri urlano. Lo sventolio di bandiere è impressionante e il coro che ha caratterizzato quest’anno si leva alto dagli spalti :

ERAVAMO QUI COL CESENA IN C; ORA SIAMO QUA PER PORTARE IN A 

TUTTA LA CITTA’.

Dopo un campionato giocato ad altissimo livello ci siamo presi ciò che ci spettava di diritto, l’ultima giornata di campionato, all’ultimo minuto, come nei racconti più belli. La festa si è spostata poi al Manuzzi dove la squadra è stata accolta dall’entusiasmo di 18000 persone che hanno potuto dare sfogo alla loro gioia grandissima. A volte i sogni si avverano.

Concludiamo questo racconto con un’annotazione di carattere personale. Il Bronx Vigne anche quest’anno non ha mancato una sola partita, ha seguito il Cavalluccio ovunque in giro per l’Italia, è stato un meraviglioso campionato durante il quale ci siamo tolti soddisfazioni incredibili ( una su tutte la vittoria a Mantova con i due rigori parati! ). Ci spiace per chi per un motivo o un altro ha seguito poco il Cesena quest’anno, io, in questa sede, oggi, voglio ringraziare C., C. e R  per aver condiviso emozioni fortissime, gioie, tensioni, freddo polare, birre, pasta fredda, compilation di canzoni memorabili, risate, pianti, chilometri in macchina e in pullman, Faxe. Voglio ringraziarvi per aver condiviso un sogno grande che si chiama serie A!