Cesena-Cittadella 0-1

Cesena, Orogel Stadium Dino Manuzzi, sabato 17 febbraio 2018 ore 15. Ventiseiesima giornata, e quinta di ritorno, del campionato di serie B Conte.it

Striscione della Curva Mare per Marco Pantani

CESENA (4-4-1-1): Fulignati; Perticone, Esposito (1′ st Scognamiglio), Suagher, Fazzi; Kupisz (28′ st Chiricò), Schiavone, Di Noia, Dalmonte (1′ st Jallow); Laribi; Cacia. A disp: Agliardi, Donkor, Cascione, Eguelfi, Moncini, Vita, Melgrati, Fedele, Emmanuello. All: F. Castori.

CITTADELLA (4-3-1-2): Alfonso (11′ st Paleari); Pelagatti, Scaglia, Varnier, Salvi; Settembrini, Iori, Schenetti; Chiaretti (18′ st Bartolomei), Kouame, Strizzolo (22′ st Vido). A disp:Paleari, Pezzi, Benedetti, Adorni, Lora, Settembrini, Chiaretti, Arrighini, Pasa, Vido. All: R. Venturato.

ARBITRO: Riccardo Ros di Pordenone ASSISTENTI: Lombardi di Brescia e  Pagnotta di Nocera Inferiore. QUARTO UOMO: Mei di Pesaro.

RETE: Kouame (CI) al 29′ pt

NOTE: ammoniti Settembrini (CI), Schiavone (CE), Salvi (CI), Suagher (CE), Di Noia (CE), Varnier (CI)

CESENA. Ci si attendeva il 135esimo gol in Serie B di Cacia, l’aggancio al record assoluto di Schwoch e invece l’urlo è rimasto strozzato in gola al bomber quando al 29′ della ripresa un volo prodigioso di Paleari gli ha negato la gioia. Il collo sinistro pieno dell’attaccante calabrese però è stato l’unico autentico pericolo portato dai bianconeri alla porta del Cittadella e il solo record a cadere oggi è stato quello dell’imbattibilità interna di mister Castori: primo ko al Manuzzi dal momento del suo ritorno e una prestazione piuttosto opaca. Non è servito un secondo tempo più tonico a ribaltare il risultato ma neanche il giudizio complessivo oggi può essere positivo. Specialmente l’inserimento di Jallow e di Chiricò hanno dato quell’imprevedibilità al gioco che nei primi 45′ è totalmente mancata. Un brio che ha inciso fino ad un certo punto: il Cavalluccio si è acceso a intermittenza ed è paso piuttosto scollegato fra i reparti. Determinazione, impegno e sacrificio non sono mancati e in questo senso il simbolo è capitan Perticone che si è dato da fare in un ruolo non suo (oggi sulla fascia destra e con qualche puntata offensiva) ma è mancata brillantezza e anche il finale non è stato arrembante: della squadra che sta perdendo la partita e che lotta per non retrocedere c’è stato solo l’atteggiamento, la voglia di cambiare il risultato, ma all’atto pratico gli assalti si sono rivelati sterili. L’unica scusante per il passo falso è la forza dell’avversario: il Cittadella sa quasi sempre cosa fare col pallone fra i piedi, i suoi giocatori si cercano e si trovano, scambiano nello stretto e provano soluzioni non banali. Non una superiorità schiacciante (Fulignati nella ripresa è stato praticamente inoperoso) ma una prova da squadra più forte e matura, questo sì. Con il poker dell’andata, quest’anno sono 5 le reti subite dai veneti a fronte di nessuna messa a segno. E dunque: zero punti, tanta frustrazione e una classifica che, ora come a ottobre, è preoccupante. Resta una sola cosa da fare: voltare pagina alla svelta. Per parafrasare uno dei primi successi di Vasco Rossi, dimentichiamoci questo Citta (fonte: TUTTOCESENA.it)