Archivio di 'Dalla curva'

Crotone-Cesena, le curve

5 Dicembre 2015

Avremmo voluto scrivere come al solito un pezzo sulle curve e sugli eroici tifosi bianconeri che da mesi avevano preparato questa trasferta.

Eppure non è stato possibile: a dispetto della distanza e dei costi già sostenuti, la trasferta è stata proibita a sole 24 ore di distanza dall’evento.

Solita ipocrisia italiana, solito sopruso italiano. Preferiamo non commentare oltre.

Cesena-Pescara, le curve

28 Novembre 2015

Un migliaio i Pescaresi in Ferrovia. Hanno accolto la squadra al primo minuto con una bella sciarpata. Un buon tifo e cori contro di noi. Tante bandiere appese in balaustra.

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La vittoria ci mancava proprio e dopo la deludente prestazione contro il Bari, sia in campo che sugli spalti, avevamo assolutamente il dovere di rifarci e dimostrare quanto valiamo. La squadra è stata chiamata a noi prima dell’inizio della partita, poi un buon entusiasmo ci ha accompagnato per i 90( più 7 minuti di recupero!!) . Una buona Curva Mare a tratti seguita dalla gradinata. Tanti i cori contro gli odiati pescaresi. Si può fare anche di più e dobbiamo farlo. Ogni volta! Al termine Cesena festeggiato davanti a noi e Mister Drago chiamato sotto la Curva da tutti! Bene così!

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Avanti Bianconeri!

Latina-Cesena, le curve

9 Novembre 2015

Non è sufficiente installare i tornelli per fare di un impianto sportivo uno stadio di serie B. Il Francioni è infatti assolutamente non adeguato alla categoria. Lontani sono i tempi della finale playoff giocata con noi in cui i settori erano gremiti. Ieri lo stadio era mezzo vuoto persino la loro Curva che esponeva uno striscione per spronare la squadra a vincere. Bandiere e poca voce. Deludenti.

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Una trasferta bianconera non da esodo ma chi c’era ha dato davvero il massimo. Belli noi, cori e sciarpate per tutti i novanta minuti. Un bel ‘ giochiamo in casa ‘ e applausi al termine. Siamo arrivati a Latina da primi in classifica e nonostante la partita deludente siamo usciti con la convinzione che già domenica prossima ci rifaremo!

 
Avanti Bianconeri!

 

27 giugno 2015 – Bronx Vigne in piazza!

4 Giugno 2015

Come da tradizione, il Bronx Vigne si ritroverà in piazza partigiani per la festa annuale in Piazza dei Partigiani sabato 27 giugno 2015.

A partire dalle 20 porchetta per tutti, birra a fiumi, dj set, lotteria, maxischermo, area bimbi, stand materiale e soprattutto tanto bianconero!

In collaborazione con Quartiere Cervese Sud e Associazione Arcobaleno!

 

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Bronx Vigne in piazza! 28 giugno 2014

23 Giugno 2014

 PiAzzA PArtigiAni, 28 giugno 2014, ore 18

Il Bronx Vigne scende in piAzzA per i suoi 25 Anni

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Sulla Coppa e sull’Italia…

16 Maggio 2014

Riportiamo integralmente il volantino distribuito venerdì scorso in Curva Mare firmato da Wsb e Sconvolt. Pur essendo le opinioni in esso riportate ascrivibili ai gruppi precedentemente nominati, riteniamo che il documento in oggetto sia un valido contributo ad un giusto – e troppo spesso ignorato – dibattito.

Per accedere alla lettura è sufficiente cliccare sulle immagini.

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RB Lipsia, ultima frontiera del calcio moderno

11 Maggio 2014

Appartenenza, storia e passione: sono questi gli elementi che ci portano ad innamorarci ed a seguire ogni maledetta domenica la nostra squadra del cuore. Elementi che non sono mai mancati a Lipsia (Leipzig in tedesco), città dell’ex Germania Orientale (DDR) sede di storici club, il più famoso del quale è il Lokomotiv Lipsia. Dopo tanti anni da protagonista nelle Coppe Europee, anni nei quali era molto più difficile qualificarsi visto il ristretto numero di posti a disposizione, il Lokomotiv Lipsia è stato spazzato via dalla riunificazione tedesca. È arrivato il fallimento, poi il club è stato rifondato e adesso gioca nell’equivalente della serie D tedesca (quarta serie). 

RB Leipzig - FC Saarbrücken

Intuendo un vuoto in termini di marketing, ignorando la passione, l’appartenenza e soprattutto la storia dei tifosi dei vari club di Lipsia, nel 2009 entra in scena Dietrich Mateschitz, nientemeno che il patron e fondatore della Red Bull. Mateschitz fonda un nuovo club comprando una licenza di quinta serie (la nostra Eccellenza) e lo chiama RasenBallsport Leipzig: il simbolo è praticamente lo stesso della Red Bull (compaiono i due famosi tori) ed anche il soprannome è Roten Bullen, ovvero Tori Rossi. Sono stratagemmi perché una norma della federcalcio gli impedisce di chiamare la squadra con il nome dello sponsor, come avviene ad esempio nel basket. Mateschitz dichiara di vole portare nel giro di una decina d’anni la squadra stabilmente in Bundesliga (la serie A) ed a competere per il titolo entro il 2020. Arriva subito il primo posto in Eccellenza (Oberliga), poi tre anni in serie D (Regionalliga): quarti, terzi ed infine primi, promossi in C nella passata stagione. Quest’anno, al primo tentativo, riesce il nuovo salto di categoria: i Tori Rossi di Lipsia vincono la 3. Liga e conquistano la promozione in 2. Liga, la serie B, dove dovranno affiancare formazioni del calibro del’Union Berlino (la miglior formazione dell’ex DDR) e del St. Pauli. In particolare – lo vedremo dopo – saranno tante e profonde le differenze con la squadra di Amburgo, che di fatto rappresenta tutto il contrario dei valori commerciali e di marketing incarnati dal RB Lipsia.

A questo punto interviene la federcalcio tedesca: niente licenza per il RasenBallsport Leipzig, ed è un vero e proprio braccio di ferro con il patron della Red Bull. Il motivo: l’aver infranto una delle norme principali su cui si fonda il calcio tedesco, ovvero quella del 50+1. Tale norma prevede che nessun azionista di un club sia in grado, da solo, di controllare il 50% più una delle azioni del club stesso. In aggiunta, il club deve avere un consiglio di amministrazione in grado di rappresentare i diversi soci e naturalmente tutto questo fa sì che la società non si identifichi con un solo sponsor o una sola azienda.

Il Lipsia infrange, anche se velatamente, tutte queste norme: Mateschitz possiede praticamente tutto il club, in consiglio di amministrazione siedono suoi dipendenti (ed in ogni caso se uno volesse diventare socio, dovrebbe pagare circa 800 euro all’anno, contro ad esempio i circa 60 euro per diventare socio del Bayern Monaco) e il simbolo è di fatto coincidente con il logo RedBull. La federcalcio tedesco ha mandato quindi un messaggio chiaro: o il Lipsia di adegua alle regole, o è fuori dal sistema.

Perchè è importantissimo questo scontro? Perché in caso di vittoria del RasenBallsport Leipzig anche in Germania, la nazione più evoluta al mondo attualmente a livello calcistico, lo strapotere del denaro schiaccerebbe ogni forma di passione e tifo tradizionale. Non sono per l’est, che già ha sofferto la riunificazione, bensì per tutta la nazione. Mateschitz ha creato dal nulla una squadra portandola in cinque anni dall’Eccellenza alla Serie B, facendola giocare in uno stadio da 44mila posti (costruito per i mondiali del 2006) senza nemmeno mai assistere ad una partita dal vivo. Del resto lui è austriaco, e possiede diverse squadre in giro per il mondo (Salisburgo in Austria, poi negli Stati uniti, Brasile e Ghana), oltre ad un paio di team di Formula uno ed altre entità sportive. Per lui il Lipsia è solo uno strumento per conquistare anche il mondo del calcio, che di fatto manca al suo impero. 

Il RasenBallsport Leipzig ha calpestato la più che centenaria storia calcistica di una città, Lipsia, sottraendo la nuova squadra al controllo del tifosi: come anticipato, si tratta di un modello totalmente opposto a quello del St. Pauli, squadra di un quartiere popolare di Amburgo, e simbolo dell’organizzazione dal basso e della gestione collettiva. Mateschitz contando su di un consiglio di amministrazione formato da suoi dipendenti può alzare a piacimento il prezzo dei biglietti e prendere altre decisioni impopolari senza il pericolo di alcun veto. Soprattutto potrebbe andarsene così come è arrivato.

La Germania fino ad oggi è l’unica nazione immune al potere ed ai dollari degli sceicchi, proprio grazie a questa norma detta del 50+1: il Bayern Monaco non potrebbe mai essere comprato, come il Man City o il Psg, da qualche miliardario arabo, perché più della metà delle azioni resterebbe in mano ad altri azionisti.

Riassumendo in ballo non c’è una semplice licenza di serie B, bensì la difesa della storia, dei tifosi e della passione popolare dall’attacco degli euro. Il 28 maggio sapremo se il principio del 50+1 avrà retto o se la diga si sarà inesorabilmente spezzata ed una squadra con appena cinque anni di storia, riempiendo uno stadio da 44 mila posti (Red Bull Arena, e come si sarebbe potuta chiamare altrimenti?), avrà la possibilità presentarsi come il futuro del calcio tedesco ed europeo.

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PS: per chi mastica un po’ di tedesco e volesse ulteriormente informarsi, è sufficiente usare come chiave di ricerca su Google "50+1 muss bleiben", ovvero "la regola del 50+1 deve restare". Sono tantissime le tifoserie tedesche che hanno esposto questo striscione di protesta e tanti i forum in cui se ne parla. Nella foto la curva del Borussia Dortmund, con la scritta "I club non sono giochi per bambini,  – 50+1 senza limitazioni".

Carpi-Cesena, le curve

27 Febbraio 2014

C’è una chiara e netta differenza tra "andare a vedere una partita" ed "andare a tifare": a Carpi purtroppo questa differenza si è esplicitata agli occhi di tutti. Discreta la presenza bianconera al Cabassi, circa 600 unità: a favore della trasferta c’era l’esigua distanza da Cesena (si tratta di una delle più corte trasferte dell’anno) e l’ottima posizione in classifica.

Ebbene, nonostante il colpo d’occhio davvero gradevole, purtroppo a livello canoro la presenza bianconera è stata insoddisfacente e tutt’altro che costante.Purtroppo non lo scopriamo oggi, questo è quello che accade quando intervengono leggi e regole assurde come quelle di cui soffre il calcio italiano.

Nonostante questo la squadra ha ringraziato a fine gara i presenti, meritandosi una grande dose di applausi. Che questa vittoria ricordi a tutti che il Cesena va sostenuto e meritato da tutta la città, non solo quando le cose vanno bene in campionato o la trasferta è vicina. Noi siamo Cesena, siamo la squadra della Romagna e lottiamo per un grande sogno.

AVANTI BIANCONERI

 

Latina-Cesena, le curve

26 Dicembre 2013

Prima esperienza in serie B per il Latina, la cui situazione ricorda tanto quella di molte squadre lombarde tipo Pro Sesto o Legnano: la vicinanza con giganti come Roma e Lazio non aiuta certo ad aumentare il seguito della squadra. Le poche migliaia di nerazzurri presenti sugli spalti del Francioni lo dimostrano. L’entusiasmo della prima storica promozione in B e delle 13 partite consecutive senza sconfitte si arrendono di fronte al deciso acquazzone che a più riprese si abbatte su Latina. La curva di casa prova più volte a farsi sentire e specie nel secondo tempo sembra voler spingere i propri beniamini verso la vittoria, ma è solo una fiammata di poco più di un quarto d’ora.

Circa un centinaio i cesenati presenti nel settore ospiti, ovviamente solo la parte tesserata. Qualche coro, un po’ di bandiere e qualche timido battimani. Non tanto, per la verità, ma onore comunque a quelli che hanno scelto di impegnarsi in un giorno tradizionalmente riservato al riposo in famiglia come Santo Stefano per farsi almeno 900 km per seguire il Cesena. Nonostante tutto, bravi quelli che c’erano (e che potevano).

Spezia-Cesena, le curve

9 Novembre 2013

Andare a La Spezia di venerdì sera è un po’ come andare in trasferta al sud, tutt’altro che semplice. Eppure una cospicua rappresentanza di romagnoli, tra i quali il vicepresidente delle Vigne Urbini, occupa il settore ospiti del Picco.

Il tifo di casa è molto umorale: si sentono poco durante il primo tempo ed iniziano cantare seriamente nella ripresa dopo l’espulsione di Capelli, quando la prospettiva di una vittoria inizia a farsi concreta. La curva degli spezzini appare piena nonostante i ragazzi di Stroppa siano reduci da una brutta sconfitta a Padova, ma tutto sommato il tifo è discreto in quello che una volta era uno degli stadi più caldi della serie B.