Forlì-Cesena 1-2

Stadio Morgagni di Forlì, mercoledì 13 febbraio 2019 ore 20,30. Ventisettesima giornata, e ottava di ritorno, del campionato di serie D Girone F.

Settore ospiti a Forlì (foto Cesena FC/Rega)

FORLI’ (4-4-2): Aglietti, Croci, Vesi, Brunetti, Possenti; Cenci, Baldinini (45′ st Prati), Cascione, Nigretti (17′ st Gimelli); Graziani (24′ st Del Sante), Ambrosini (38′ st Ferrario). A disp: Mordenti, Gimelli, Mazzotti, Cortesi, D’Angeli, Di Benedetto. All: Protti

CESENA (4-2-3-1): Agliardi; Noce, Ciofi, Benassi, Valeri; De Feudis, Fortunato (34′ st De Angelis); Munari, Tonelli (10′ st Biondini), Alessandro; Ricciardo. A disp: Sarini, Marfella, Rutjens, Viscomi, Campagna, Capellini; Tortori, De Angelis. All: Angelini

ARBITRO: Francesco Croce di Novara. Assistenti: Giovanni Dell’Orco di Policoro e Antonio Signore di Venosa

RETI: 42′ pt Ricciardo (C), 20′ st Ambrosini (F), 53′ st Alessandro (C) su calcio di rigore

NOTE: ammoniti Biondini (C), De Feudis (C), Ricciardo (C), Vesi (F), Aglietti (F). Espulso: Cortesi (F)

Alla fine per il Cesena arrivano i tre punti ma l’amicizia va a puttane. Eh sì, c’è poco da essere galantuomini dopo un derby come questo. In un finale in cui succede di tutto con i nervi che saltano in campo e in tribuna dove viene aggredita la troupe di TeleRomagna. Doveva essere una partita senza polemiche, doveva vincere la Romagna in ogni caso ma l’epilogo lascerà una lunga coda di polemiche. Il rigore fischiato per fallo (dubbio) su Valeri è l’origine di tutto. L’unico a non perdere la calma è Alessandro che circa 4 minuti dopo il fallo trasforma dal dischetto regalando al Cavalluccio una vittoria ormai insperata. Prima c’erano stati un palo e una traversa di Fortunato e uno splendido gol di Ambrosini su punizione. Nell’occasione però l’arbitro Croce aveva preso un clamoroso abbaglio reputando fallosa un’innocua entrata di Biondini. Il direttore poi si è rifatto con gli interessi accordando un generoso rigore al Cavalluccio. Respinto dunque l’assalto del Matelica che già si stava fregando le mani: i marchigiani restano a 8 lunghezze di distanza (fonte TuttoCESENA.it).