Cesena-Fiorentina 1-4
Cesena, stadio Dino Manuzzi, domenica 14 dicembre ore 18. Quindicesima giornata del campionato di serie A.
CESENA (3-5-2): Leali; Capelli, Lucchini, Volta; Nica (63′ Garritano), Coppola, Cascione, Carbonero (73′ Tabanelli), Mazzotta; Defrel, Almeida.
A disp. Agliardi, Bressan, De Feudis, Rodriguez, Magnusson, Djuric, Succi, Cazzola, Pulzetti, Ze Eduardo.
All. Di Carlo.
FIORENTINA (3-5-1-1): Neto; Savic, G. Rodriguez, Basanta; Joaquin, Aquilani, Pizarro, Borja Valero (85′ El Hamdaoui), Alonso (86′ R.Vargas); Mati Fernandez, Gomez (76′ Ilicic).
A disp. Tatarusanu, Lezzerini, Richards, Badelj, Martin, Kurtic, Tomovic.
All. Montella.
ARBITRO: Orsato di Schio
RETI: 44′ Borja Valero, 46′ Savic, 60′ aut. Savic, 79′ G. Rodriguez, El Hamdaoui
ESPULSO: 77′ Volta
AMMONITI: Volta, Cascione, Coppola (C), Borja Valero (F)
CESENA. Che fosse impossibile la missione di Di Carlo lo si sapeva e lo si è visto subito. Contro una Fiorentina guidata in attacco da un Gomez più evanescente di Almeida i bianconeri si suicidano alla vecchia maniera: su palle inattive e restando in inferiorità numerica.
Dopo un primo tempo in cui solo i viola avevano provato a fare male, e con un Gomez autore di un clamoroso errore davanti a Leali, gli ospiti sbloccano il risultato nel finale con Borja Valero lasciato solissimo sugli sviluppi del solito angolo. Si va negli spogliatoi in svantaggio e dopo il tè caldo, proprio come a Bergamo, ancora su palla inattiva arriva il raddoppio della Fiorentina.
Tutto finito? Nemmeno per sogno perché pur senza tirare mai in porta la partita si riapre: Neto pasticcia e un retropassaggio di Savic si trasforma nel più incredibile degli autogol. Senza nemmeno volerlo il Cesena si ritrova ad un passo dal pari ma senza nemmeno mai inquadrare la porta è davvero dura. Ci pensa volta, già ammonito dopo 17 minuti per una stupida entrata quasi a centrocampo, a replicare un intervento bruttissimo meritandosi il secondo giallo e conseguente espulsione: in 10 contro 11 la partita è virtualmente chiusa.
Ci pensa la solita palla inattiva, con Gonzalo Rodriguez, a restituire la tranquillità ai viola che nel recupero trovano anche il poker con Savic.
Nonostante le dichiarazioni della vigilia e le buone intenzioni l’impressione è che il Cesena abbia compiuto un deciso passo indietro e la salvezza, oggi più che mai, sia un vero e proprio miracolo.