Bari-Cesena 0-0

Bari, stadio San Nicola, martedì 25 marzo 2014 ore 20,30. Trentunesima giornata, e decima di ritorno, del campionato di serie B.

BARI: Guarna; Sabelli, Ceppitelli, Polenta, Calderoni; Delvecchio, Romizi, Fossati (25′ st Sciaudone); Lores Varela (11′ st Galano), Joao Silva, Defendi. A disp. Pena, Chiosa, Samnick, Beltrame, Cani. All. Alberti

CESENA: Coser; Camporese,Volta, Consolini; De Feudis (30′ pt Coppola), Gagliardini, Cascione; Belingheri, D’Alessandro, Defrel (37′ st Bangoura), Marilungo (24′ st Rodriguez). A disp. Rossini, Ingegneri, Yabre, Alhassan, Succi, Moncini. All. Alberti

ARBITRO: Saia di Palermo

AMMONITI: Gagliardini, Cascione, Camporese, Polenta.

ESPULSO: Ceppitelli 49’st

BARI. È destino che debba finire sempre in rissa al san Nicola ed anche questa volta il Cesena esce malconcio dallo stadio pugliese. Non in termini di risultato – il pareggio fa scivolare i bianconeri al sesto posto ma si riduce a tre sole lunghezze il distacco dalla promozione diretta – bensì in termini fisici: gli avversari trasformano la gara in un match di kickboxing.

Il Cesena è poco coraggioso e si limita a giocare con una sola punta: il pallino è in mano sempre al Bari che però solo in pieno recupero ha la doppia clamorosa occasione per sbloccare il risultato. Per il resto sono poche le conclusioni dei padroni di casa che riescono ad impensierire Coser, mentre sul fronte opposto il Cesena crea diversi contropiede interessanti ma sempre malamente sprecati.

Mentre Gagliardini e Belingheri letteralmente spariscono nella notte barese, spunta un Cascione finalmente deciso a lottare e soprattutto un D’Alessandro implacabile. A fine secondo tempo sbaglia un dribbling di troppo – l’unico di tutto l’incontro – e lascia ripartire il Bari: si incarica personalmente di rientrare e recuperare la sfera prima che abbia oltrepassato la metà campo. I biancorossi (oltre al terribile abbinamento di colori hanno anche lo sponsor in russo: ci ricordano qualcun altro) lo capiscono in fretta e iniziano a fermarlo con il fallo sistematico. Prima di lui, sotto i colpi proibiti dei russi (anzi no, dei baresi), era caduto capitan De Feudis.

Nel finale Camporese si rende protagonista di un’entrata da cartellino arancione scatenando le proteste di Calderoni, per questo ammonito. Dopo il doppio brivido per Coser (monumentale, salva il risultato e rimane imbattuto) Gagliardini rimedia una brutta gomitata da parte di Ceppitelli (poi espulso) che gli provoca una copiosa fuoriuscita di sangue dal volto. Si accende una mischia ed i tre minuti di recupero diventano circa sette. Il Bari prova a vincere sul ring ma sul campo si deve accontentare del punto a reti involate.