A libro teso

Inauguriamo oggi, vista l’ennesima assurda ed incomprensibile sosta del campionato, una nuova – speriamo gradita e duratura – rubrica. Si intitola "A libro teso – entrate scorrette tra gli scaffali", e nelle nostre intenzioni dovrebbe raccontare un po’ le nostre incursioni, più o meno clandestine, in un mondo non da tutti associato alla curva o alla vita da quartiere. Lo spirito rimane sempre lo stesso con il quale settimanalmente ci muoviamo al seguito della nostra squadra: siamo tifosi innamorati dei colori bianconeri. E crediamo di mantenere questa caratteristica in ogni nostra azione: questo primo tentativo – e ci scuserete se ce lo diciamo da soli – ci sembra davvero ben riuscito. Vedremo di continuare… per il momento buona lettura!

A libro testo – Entrare scorrette tra gli scaffali, Volume I

Nei mesi scorsi mi è capitato di leggere un paio di libri, per così dire "calcistici", che hanno come comune denominatore la violenza!
Il primo, che mi permetto di consigliare a tutti i frequentatori degli stadi d’ Italia, è "TIFARE CONTRO" di Giovanni Francesio. Lo scrittore è stato un Ultras e, anche se non viene mai riportato nel libro, dalle mie informazioni dovrebbe essere di Mantova e tifare Mantova.
Fondamentale, per capire immediatamente cosa si andrà a leggere è il sottotitolo e la prefazione di Francesio. Viene, infatti, raccontata "una storia" degli Ultras italiani, per meglio dire, "la sua storia", distinguendosi e prendendo le distanze dalla moltitudine di libri scritti sia da sociologi, giornalisti e pseudo tali che hanno cercato, seduti dalla loro scrivania, di analizzare con risultati sconcertanti il mondo Ultras, sia dai racconti stile inglese, ripresi anche da alcuni gruppi italiani, in cui si enfatizzano solamente le "prestazioni" dei propri colori di appartenenza.
Questo libro può essere definito un "report" nel quale Francesio racconta, prendendo spunto dai più violenti fatti di cronaca, 40 anni di mondo Ultras (1968-2007) dalla fondazione del primo gruppo fino agli omicidi Raciti e Sandri. Vengono spiegati termini come curva ("…il principale, quando non l’ unico, luogo di aggregazione collettiva spontanea"), mentalità ultras, scontro (".…l’ errore del movimento ultras è quello di non aver mai capito che non esiste lo scontro leale…"), repressione, fino ad arrivare ad una sua soluzione alla sua storia:" l’ Italia è un paese poco serio. Sono state ideate solo leggi repressive…..non sposo il modello inglese in toto ma se c’è da scegliere tra la situazione italiana composta di repressione, violenza, morti e clima squallido, e quella inglese, scelgo la seconda".
Noi del Bronx che ci riconosciamo in "tutti quei tifosi non violenti ma affezionati alla dimensione popolare e un pò avventurosa della partita, stretti da una morsa: violenza da un lato, polizia repressiva dall’ altro", abbiamo apprezzato particolarmente il lavoro di Francesio anche se i suoi ragionamenti e le sue conclusioni non lasceranno, come è giusto che sia, tutti daccordo nel movimento ultras, soprattutto in quello più duro e crudo.
Ma, come conclude lo scrittore, "rubando" le parole della madre di Federico Aldrovandi, adesso più che mai, " ‘serve verità, non violenza’: non c’è niente da aggiungere". Per salvare la curva è l’ unica strada da percorrere!

Il secondo libro, "GAMBA TESA" di Furio Zara, è uno di quei libri che mai nessuno si sognerebbe di comprare per se stesso ma che gli appassionati di calcio si trovano, spesso e volentieri, o sotto l’ albero di Natale (come è capitato a me!) o come regalo di compleanno!
Vengono raccontati dal giornalista del Corriere dello Sport-Stadio, 100 personaggi duri e cattivi che con le loro performance sopra le righe hanno caratterizzato il mondo del calcio dai suoi albori fino ai giorni nostri.
Sono suddivisi in 8 categorie, fra le quali "detenuti in attesa di giudizio" in cui rientrano Bruno, Materazzi, Davids…; "geni e raptus" con Cantona, Edmundo; "scene del crimine" come la famosa testata di Zidane a Materazzi, fino ad arrivare alla sezione che ci riguarda più da vicino: "lacrime e sangue", pagine 255 e 256, Lumezzane, Italia, 20 giugno 2004:

Ci hanno lasciato di stucco le inesattezze e la poca conoscenza dei fatti del giornalista dello Stadio che riporta il presunto referto arbitrale! Non occorre puntualizzare e correggere il racconto di Zara perchè oramai tutti i veri bianconeri sanno come andò esattamente quel giorno! Ma, almeno, se ironia deve essere, che venga fatta correttamente!
Grazie ancora, anche per quel giorno, MISTER! Non ti dimenticheremo mai!