Calma ragazzi

CESENA. Primo obiettivo dare tutto, secondo mantenere i nervi ben distesi. Il Cesena di Bisoli è una squadra giovane, soggetta contemporaneamente a tutti i classici errori di gioventù e ad una pressione bestiale. Magari involontaria, ma 4500 abbonati, stampa, dirigenza, tutti insomma, hanno ancora negli occhi i disastri dello scorso anno e fremono per poterli cancellare. Viene a mancare così l’elemento essenziale per poter costruire un progetto che, c’è da scommetterlo, non si esaurirà a giugno del prossimo anno: quello basato sulla grinta di Bisoli e sul vivaio bianconero.

Eppure la pressione, come anticipato, volontaria o meno, si sente. Si taglia a fette. Soprattutto in derby come quelli contro la Reggiana ed il Ravenna. Ecco spiegati, in parte, anche i passi falsi, o meglio, i crolli psicologici accusati da un Cesena che per due volte prima ha graziato l’avversario di turno (mancando il 2-1 contro gli emiliano e lo 0-2 contro i giallorossi) finendo poi per smarrire completamente la bussola. Le espulsioni di Ceccarelli e Tonucci, stupide quanto comprensibili, sono solo il sintomo più evidente di quanto appena descritto. Intendiamoci: il 4 in pagella al capitano bianconero è più che sacrosanto. Quella fascia non è un semplice riferimento per l’arbitro: essere capitano del Cesena, per un giocatore calcisticamente nato e cresciuto in questa società, deve essere prima di tutto un onore. Equivale a portare la bandiera in battaglia: va difesa ed onorata. Non si può abboccare all’esca di un provocatore come Anzalone, perchè poi, per quanto squallida possa essere la cosa, la ragione ce l’ha lui: Ceccarelli è stato espulso, ad Anzalone nemmeno un richiamo. Questione di esperienza, certo usata non nel migliore dei modi da parte del giallorosso, ma questa è un’altra storia. Giusto anche richiamare Tonucci per il secondo giallo: in Prima Divisione gli arbitri sono scarsi, si sa, e se un fallo non è fischiato occorre prenderne atto e comportarsi di conseguenza. Avere ragione da vendere durante la moviola della sera purtroppo non conta nulla.

Fare quadrato, spiegare a questi ragazzi che vogliamo il massimo da loro ma che allo stesso tempo devono sentirsi liberi di completare il loro percorso di crescita: esattamente quello che sta cercando di fare Pierpaolo Bisoli. Avanti dunque, ma con più serenità e decisamente meno nervosismo. L’invito vale per tutti: tifosi, stampa e dirigenza compresi.