Lecce-Cesena 3-0

Lecce, stadio Via Del Mare, sabato 5 aprile 2008, ore 16. Trentaquattresimagiornata di campionato, tredicesima di ritorno.

 

Lecce e Cesena a centrocampo ad inizio partita

LECCE (3-5-2): Benussi sv; Schiavi 5.5, Diamoutene 7, Cottafava 6.5; Ariatti 6.5, Munari 6 (28’ st Budyanskiy sv), Zanchetta 7 (40’ st Vives sv), Arrdito 6, Giuliatto 6.5; Corvia 7.5 (21’ st Valdes 6), Tiribocchi 7. A disp.: Gabrieli, Mihoubi, A. Esposito, Diarra. All.: Papadopulo.

CESENA (5-3-2): Artur 4.5; Turati 4.5 (18’ st G. Esposito 5), Ola 4.5, Biasi 5, Lauro 6, Regini 6 (11’ st Paolucci 5); Biserni 5, De Feudis 5, Salvetti 5.5; Moscardelli 5, Djuric 5 (24’ st Paponi 5). A disp.: Rossini, Tonucci, Doudou, Ferretti. All.: Castori.

ARBITRO: Stefanini di Prato 5.

RETI: 8’ pt e 43’ pt Corvia, 35’ st Valdes (rig.).

AMMONTI: Schiavi, Biserni, Biasi.

NOTE: Giornata primaverile preceduta da una fitta grandinata prima dell’inizio. Spettatori 5519 (compresi 3420 abbonati) per un incasso complessivo di 55249,95 euro. Calci d’angolo 6-3 per il Lecce, recupero: 2’ pt, 0’ st.

 

LECCE. Nessuna illusione, nessun miracolo, niente di niente. Non c’è partita al Via del Mare tra salentini e romagnoli. Solitamente le gare iniziano sullo 0-0, quindi l’imprevedibile varianza del gioco del calcio decide il risultato finale. Che sia vittoria, sconfitta o pareggio. Tra le prime 6 della classe, alle quali appartiene il Lecce, e le ultime sei, delle quali fa parte il Cesena, ci sono invece 3 gol di differenza già in partenza. Quando va bene si perde una o due reti, quando va male di quattro o più. Contro i giallorossi per il Cesena è andato tutto secondo previsione: sono arrivate le tre famose reti, come già contro Pisa, Brescia ed Albinoleffe. Meglio era andata con Chievo e Bologna, con due soli gol al passivo ed addirittura uno solo di differenza.

La cronaca ha quindi poco valore, praticamente nulla. Conta solo sapere che gli impegni proibitivi per il Cesena sono terminati e che la metà delle restanti otto giornate rimaste prima della fine del campionato sono scontri dirette, quindi contro squadre derelitte come il Cesena, e che sabato prossimo potrebbe già arrivare il secondo verdetto del campionato. Ovvero: in caso di sconfitta nello scontro interno con il Rimini, il Cesena potrebbe già andare a far compagnia al Ravenna in quel limbo che si chiama “aspettando la matematica”. Dove cioè le squadre stazionano per qualche domenica agonizzando e ripetendosi sempre di voler continuare a lottare finchè la matematica non le condanni. Ma quelli che credono ai miracoli sono solo i fan di Moggi e Padre Pio, e per loro la Romagna non è terra di conquista.

Sono diciassette le trasferte sino ad ora compiute dal Cesena, e tredici di queste si sono concluse con mesti ritorni post sconfitta. Una triste ed interminabile processione in giro per l’Italia. Per fortuna lontano come a Lecce quest’anno non ci si va più. Ma attenzione, in caso di retrocessione, lo spettro dell’infinito viaggio Gallipoli, ancora più a sud del capoluogo salentino, è dietro l’angolo.