Triestina-Cesena 2-1

Trst, stadio Nereo Rocco, sabato 24 novembre 2007, ore 16. Sedicesima giornata di campionato.

Triestina e Cesena a centrocampo

TRIESTINA (4-4-2): Dei 5.5; Milani 5, Kyriazis 6.5, Lima 7, Pesaresi 6; Sgrigna 7, Piangerelli 5.5, Allegretti 7.5, Antonelli 5.5 (11′ st Rossetti 6);  Sedivec 5.5 (25′ st Graffiedi sv), Granoche 6(39′ st Della Rocca sv). A disp.:  Bastiera, PEtras, Da Dalt, De Cristofaro. All.: Maran.

CESENA (4-4-2): Berti 6; Turati 5.5, Doudou 6, Biasi 6, Cortellini 5 (16′ st  Lauro 6); Croce 5.5 (33′ st Fattori 5), MEzavilla 4.5 (20′ st Vascak 4), De  Feudis 5.5, Botta 5; Ferretti 6, Moscardelli 6.5. A disp.: Rossini, Ola, Sacilotto, Djuric. All.: Vavassori.

ARBITRO: Valeri di Roma.

RETI: 9′ pt Allegretti, 22′ st Turati, 39′ st Sgrigna.

AMMONITI: Biasi, Pinagerelli, Vascak, Lima.

NOTE: Pomeriggio piovoso, terreno scivoloso. Spettatori totali 6026 (1215  paganti più 4811 abbonati), per un incasso complessivo di 6.705 euro. Calci  d’angolo 1-1. Recupero: 2′, 5′.


TRST.
L’era nuova del Cesena inizia così come era finita quella vecchia: con una sconfitta. Cambiare in circa dieci giorni un allenatore storico come Castori prima per far posto a Vavassori, e per chiudere una dinastia lunga ed importante come quella Manuzzi-Lugaresi poi, per dare strada ad giovane Igor Campedelli, non è certo cosa da poco. E volendo lasciarsi andare ad un po’ di ironia, unico rifugio in uno scenario di desolazione quasi completa, si potrebbe affermare che si è scelta la continuità. Quella che porta il Cesena a non vincere da venticinque incontri ufficiali (dieci nello scorso campionato, uno di Coppa Italia e quattordici in questa stagione), che scaraventa i bianconeri a cinque punti dal penultimo posto ed a sette dalla zona salvezza. Praticamente un disastro.

Giovanni Vavassori nel suo primo post partita alla guida del Cesena

Fase interlocutoria. A Trieste Giovanni Vavassori ha mostrato di stare ancora studiando il materiale umano, abbondante ma di scarsa qualità, di cui dispone. La prima scelta evidente, assolutamente da condividere, è stata quella di lasciare Daniel Ola fuori dal campo: e già in difesa, almeno al centro, si sono visti un po’ meno disastri. Doudou non sarà un fenomeno, vista anche l’età, ma offre decisamente più garanzie, anche facendo leva sull’indubbia esperienza di cui gode, del gigante gahanese: al suo fianco anche Dario Biasi non sfigura. I problemi vengono dalle fasce: Roberto Cortellini, che qualche anno fa dedicò, dopo un gol con la maglia del Treviso, un bel dito medio alla Curva Mare, al momento meriterebbe di tornare a giocare in C2 nel “suo” Lumezzane. Dall’altra parte Turati non sarebbe nemmeno male se fosse privo di compiti difensivi: l’ex veronese attacca ma non copre, Per entrambi non sarebbe da scartare un avanzamento a centrocampo, dove le alternative scarseggiano. Croce non vince un dribbling, Botta non ha il passo da quarto di centrocampo, Piccoli è sempre indisponibile e Vascak continua ad essere dannoso ogni volta che entra. In mezzo si salva De Feudis, a fatica, mentre Mezavilla continua a trascinarsi per il campo in maniera indegna: difficile capire come possa essere stato preferito ad uno come Gabriel Luiz Sacilotto, che non sarà Gattuso, ma ha sempre garantito tonicità e grinta. Qualche nota dolente in meno dall’attacco, dove Moscardelli e Ferretti sanno far male ogni qualvolta prendono la palla.
Tris decisivo. Ormai l’hanno ripetuto tutti: tra il 1 e l’8 dicembre il Cesena si gioca il tutto per tutto. Se preferite chiamatela ultima spiaggia. Tre incontri casalinghi in otto giorni: Spezia, Lecce e Frosinone. Ultima chiamata per la lotta salvezza.