Modena-Cesena 1-1

Modena, stadio Braglia, domenica 14 ottobre 2007, ore 15.

Modena e Cesena a centrocampo

RETI: Sacilotto al 29′ pt, Pinardi (rig.) al 10′ st.

MODENA (4-2-3-1): Frezzolini 6; Antonazzo 5, Frey 6.5, Gozzi 6, Tamburini 6; Pani 5.5 (1’ st Longo 5), Luisi 6; Giampà 5.5 (1’ st Okaka), Pinardi 6, Fantini 5 (18’ st Gilioli 5). Bruno 5.5. A disp.: Rolli, Perna, Colacone, Koffi. All.: Mutti.

CESENA (4-3-3): Berti 6.5; Biserni 6 (32’ st Jidayi 6), Turati 6, Ola 6.5, Cortellini 6; Sacilotto 7, De Feudis 7.5, Botta 7 (41’ st Ferretti sc); Piccoli 4.5 (22’ st Mezavilla 6), Moscardelli 6, Croce 6.5. A disp.: Sarti, Tonucci, Caidi, Aurelio. All.: Castori.

ARBITRO: Gervasoni di Modena 6.

NOTE: Pomeriggio soleggiato, terreno in perfette condizioni. Spettatori presenti 3000 circa, incasso non comunicato. Ammoniti: Pani, Croce, Moscardelli, Sacilotto, De Feudis, Cortellini. Espulso: 38’ st Tamburini per doppia ammonizione. Angoli. 4-0 per il Cesena. Recupero: 3′ pt, 3′ st.

MODENA. Il periodo nero è alle spalle. E’ presto per dirlo? Certamente una vittoria sabato prossimo contro il Bari contribuirebbe non poco a confermare questa tesi, ma gli ultimi tre pareggi sono probabilmente più che sufficienti per sbilanciarsi. Il Cesena visto al Braglia è una squadra tonica, viva, che nonostante i tanti assenti mostra di godere di buona salute e di un discreto tasso tecnico oltre che agonistico. Tre titolari, di cui due di grosso calibro come Salvetti e Campedelli più Biasi, non si possono regalare a nessuno, ma la formazione di Castori ha mostrato un cuore ed una grinta incommensurabili, riuscendo a dominare l’incontro. Ed alla fine i rimpianti e le recriminazioni per la mancata vittoria sono il segno più evidente di come la situazione sia cambiata rispetto anche solamente a qualche settimana fa.

Ottimismo. Castori è estremamente sereno appena guadagna la sala stampa. Un umore del genere per un allenatore che non vince da 18 turni, cioè da più di sei mesi, va interpretato in un solo modo: il periodo più nero è alle spalle e sabato prossimo inizierà il vero campionato del Cesena. ”E’ stata davvero una bella partita – spiega l’allenatore dei romagnoli – nella quale abbiamo tenuto bene il campo, disputando quindi un’ottima gara e raggiungendo il gol al termine di una bellissima azione. Peccato per essere stati raggiunti su un rigore perlomeno discutibile: però la grande prestazione ha confermato tutti i nostri progressi. Meglio di così non avremmo potuto giocare”.

Centrocampo eccezionale. Campedelli tornerà nell’anno nuovo, Salvetti sarà di nuovo in campo quando riuscirà a stringere maggiormente i denti: nel frattempo il Cesena scopre di avere un centrocampo sicuramente meno dotato tecnicamente ma fortissimo dal punto di vista agonistico. De Feudis nel mezzo è una vera furia divina, si sta confermando a livelli altissimi: forte, umile, sempre concentrato, lascia poco spazio alle frivolezze e punta sempre all’essenziale, con ottimi risultati. Botta si sta finalmente facendo apprezzare per quello che vale, spiegando a tutti perché a Genoa anno scorso Gasperini gli accordava spesso la sua fiducia. E poi c’è Gabriel Luis Sacilotto, l’ennesima scommessa vinta da Fabrizio Castori e dal suo procuratore, Andrea Cattoli, che due anni orsono lo prese da una sconosciuta squadra di Eccellenza umbra, il Valfabbrica, per portarlo in riva al Savio. Superati alcuni limiti caratteriali, connessi anche alla giovane età, Sacilotto si sta mostrando valido gladiatore nel settore di mezzo, sempre pronto a colpire a rete.

Schemi castorizzati. Esaurito il micidiale filotto Albinoleffe-Bologna-Brescia-Modena, con soli tre punti ma con molta più sostanza mostrata in campo, Castori spiega anche la chiave di lettura di questa sorte di metamorfosi bianconera: ”Le mie squadre voglio che giochino a memoria, abbiamo schemi e situazioni predefinite sulle quale i giocatori devono imparare come comportarsi – conclude l’allenatore bianconero – e fare tutto questo con una squadra completamente rinnovata non era semplice. Mi sono trovato il 31 agosto con 15 giocatori nuovi: non ho la bacchetta magica, certi risultati si raggiungono solo col lavoro”. Quest’ultima affermazione di Castori merita di essere meglio analizzata. Racchiude il perché di un avvio decisamente difficile. Tanti volti nuovi sono difficile da amalgamare in pochi giorni, in poche settimane. Servono giorni e giorni di lavoro. Tutto vero. Restano però due considerazioni, espresse su questo sito in tempo non sospetto e che non devono essere dimenticate nemmeno ora che tutto sta prendendo una piega positiva. La prima è relativa alla condizione atletica. Rispetto a fine agosto è decisamente migliorata, questo è fuori di dubbio. Ciò non toglie che Farnedi abbia portato questa squadra in una condizione accettabile comunque con un mese e mezzo di ritardo. La seconda verte sulla fiducia a Castori. Castori non si tocca, si era detto. Il progetto c’era, era evidente anche all’indomani del bruttissimo pareggio interno con il Vicenza, dopo la sconfitta con il Pisa. Era dura non vederlo. Eppure da ogni parte piovevano critiche gratuite, ingiustificate e soprattutto ingrate. Così come è un imbecille, e non c’è altro termine per definirlo, chi fischia Berti nel pre partita, come avvenuto col Brescia. Con il solo risultato di togliere serenità ad una delle pedine più importanti di tutto il Cesena. Siamo autolesionisti, bisogna ammetterlo. Per fortuna, ci penserà il campo a zittire chi non merita di essere nato in questo città.